Sapete una Cosa?
Mi sto accorgendo che gli argomenti principali riguardanti il sito sono
dannatamente collegati, lo sono così tanto che avverto delle difficoltà
oggettive a non ripetermi visto che la linea di confine é in pratica
inesistente.
Ma che ci vogliamo fare?
Sarà che le imprese facili non mi sono mai piaciute, oppure che
alla fine la soddisfazione sarà maggiore, ma qui non si cede neppure
un metro, si andrà avanti e basta.
Riallacciandomi agli “appunti di viaggio” precedenti volevo
chiarire alcuni punti a detta di qualcuno, e sicuramente con ragione,
da spiegare meglio.
Prima di tutto la natura del sito.
Non é della Roma anche se la Roma mi scorre nelle vene, non si
parlerà solo della Roma ma anche, ed in maniera continua, del fenomeno
ultras.
La memoria storica si colloca alla base di ciò che noi siamo stati
e che abbiamo fatto, é come il bagno primordiale dal quale 4 miliardi
di anni fa circa é nata la vita sulla Terra.
Per questo la considero un bene prezioso che appartiene a noi tutti, senza
alcuna distinzione di squadra, senza costruire barriere verso nessuno.
Quando parlo di ultras in mezzo ci metto tutta quella moltitudine di tifosi
che, anche prima di noi, seguivano con amore e passione le rispettive
squadre.
Dalla serie A in giù, fino ad arrivare alla più piccola
serie, tutti abbiamo delle esperienze da raccontare e tutte allo stesso
livello quando si parla di coinvolgimento.
Era questo in fondo il motivo che mi spingeva tanti anni fa a scrivermi
con le tifoserie più disparate, sconosciute, apparentemente insignificanti.
Ma qui stiamo sconfinando un po, il filo logico appartiene ad “Altri
mondi ultras” e sarà proprio li che andrò avanti.
Ritornando al coinvolgimento di prima, alla nostra memoria storica, voglio
ringraziare tutti quelli che hanno fatto “visita” incoraggiandomi
ad andare avanti, avessi più tempo a disposizione ne verrebbero
fuori delle belle, purtroppo per adesso non é così e ci
si deve accontentare veramente delle briciole, poche, maledette e strasudate.
Riguardo invece la mia idea di riunire tutti i “vecchietti terribili”
dietro un nobile drappo giallorosso non facevo riferimento al tentativo,
anch'esso vano, di riesumare i Guerriglieri, esperimento successivo di
qualche anno e sul quale verranno senz'altro dedicate un... paio di righe.
Parlavo invece della Vecchia Guardia e di quello che nella mia mente,
sempre un vulcano di idee e di sogni, sarebbe dovuto essere.
Innanzi tutto andiamo a leggere il significato della parola “VECCHIA
GUARDIA”, cosa vuol dire e cerchiamo di capire perché il
mondo ultras ha fatto suo un qualcosa di così particolare.
La Vecchia Guardia
L'idea di un corpo scelto di soldati o guerrieri che proteggesse la vita
del signore, del re o di istituzioni governative o politiche é
antica, diffusa e, probabilmente, destinata ad accompagnare la storia
dell'uomo per molto tempo ancora.
Il termine “Vecchia Guardia” nasce in Francia ai tempi di
Napoleone, il quale già nel 1799 aveva creato il corpo della Garde,
che avrebbe dovuto essere modello per tutto l'esercito: l'ammissione nei
suoi ranghi era riservata solo ai veterani (per i reggimenti di linea,
bisognava avere almeno dieci anni di servizio), agli audaci, a quanti
si erano distinti in azioni eroiche e per disciplina esemplare.
Per i successivi 15 anni la Guardia rappresentò la spina dorsale
dell'esercito, il corpo a cui tutto si poteva chiedere, che non indietreggiava
mai... Il termine “Vecchia Guardia” fu introdotto nel 1804
quando Napoleone fu proclamato imperatore e la Guardia (divenuta “imperiale”)
si espanse progessivamente fino ad arrivare ad oltre centomila uomini
nel 1814. Tra i diversi reggimenti della Guardia, la “Vecchia Guardia”
rappresentava l'élite dell'élite, la “fortezza marciante”
secondo una definizione ricorrente all'epoca. Tra i nemici la “Vecchia
Guardia” si meritò nel corso delle diverse campagne militari
fama di invincibilità e di coraggio. Napoleone fin dall'inizio
curò la selezione dei suoi membri, le promozioni di sottufficiali
ed ufficiali, si preoccupava del loro benessere e delle questioni più
minute. I soldati lo ricambiarono sempre con fedeltà incrollabile.
Il perché poi noi ultras ci siamo (o abbiamo cercato di farlo)
appropriati di tale e nobilissimo nome nasce probabilmente dal fatto che,
non avendo per fortuna limiti la fantasia, deve essere stato molto poetico
accostare la perseveranza, l'ostinazione, il voler essere presenti sempre
e comunque dei vecchi ultras con l'immagine decisa, forte condita con
la volontà di morire piuttosto che gettare le armi, che ha accompagnato
fin dall'inizio l'élite dell'esercito napoleonico.
Senza tralasciare il non trascurabile fattore che eravamo “circondati”
da Commandos, Brigate, Tupamaros, Fedayn, ecc. ecc. ed é logico
che sia uscito fuori un termine simile che comunque, dopo lo storico ed
intramontabile ultras, resta per il sottoscritto eccellente.
La Vecchia Guardia che sognavo ad occhi aperti, quella in chiave giallorossa
é stata già descritta, almeno per sommi capi, nell'articolo
di presentazione.
Sono più che convinto, ed insisto nello scriverlo, che l'esistenza
di un “gruppo” simile avrebbe garantito con le buone, ma se
necessario anche con qualche... sculacciata, un diverso andamento della
nostra amatissima Curva Sud.
Dietro quello striscione, accomunati dall'amore per la Roma e da un nome
informale, garanzia di una totale neutralità, avremmo potuto trovarci
noi vecchietti, di diversa estrazione iniziale ma alla fine uniti dall'anzianità
di servizio, unico documento necessario e richiesto per varcare il “confine”.
La passione per la Roma (ma potrei parlare di una qualsiasi altra squadra)
fa nascere le conoscenze, la militanza le seleziona e le fortifica, il
resto é una logica conseguenza e viene da solo.
Sarebbe stato uno spettacolo nello spettacolo, provate ad immaginare na
roba simile e poi ditemi se sbaglio, un “gruppo” super-partes
con un comune denominatore che é la Roma e soltanto la Roma nel
cuore, forgiato nella militanza come ho detto prima e lontano, lontanissimo
dalla mediocrità e dall'affarismo.
Per lasciare tutti a bocca aperta e, come un faro in una notte tempestosa,
seguire la via a chi nulla sa ed anche a quelli che credono di sapere
tutto, sono convinti di saper far bene qualsiasi cosa ed hanno una memoria
cortissima.
E non esiste categoria peggiore.
Quindi Roma che vuol dire militanza che significa amicizia che a sua volta
crea un codice comportamentale nel nome e nel rispetto del quale si muove
l'ultras!
Avrebbe dovuto essere così, ma poi mi sono svegliato e come in
un incubo...
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